A un metro di distanza: osservatorio sul presente del quartiere

L’emergenza sanitaria legata al Covid-19 ha determinato, come comprensibile, la chiusura temporanea del nostro spazio di lavoro e presidio territoriale Off Campus a partire dalla fine di febbraio. Questo evento rappresenta una grande sfida per il nostro gruppo di ricerca, che da sempre a fatto dello “stare” in quartiere il punto cardinale della propria metodologia di ricerca e azione. La distanza fisica sollecita nel profondo i termini della nostra relazione con il quartiere e il senso del nostro operare.

Una prima reazione di smarrimento e di difficoltà ha lasciato presto spazio all’aprirsi e al sedimentarsi di domande su come procedere. Abbiamo quindi iniziato a immaginare come costruire nuove forme di prossimità con il quartiere, soprattutto attingendo al patrimonio immateriale di relazioni costruite in questi anni, alla collaborazione e al lavoro condiviso con i soggetti locali, ma anche a interazioni più “destrutturate” e spontanee con alcuni abitanti.

Da loro ci sono arrivate le prime testimonianze, racconti. Pur arrivando da persone diverse, convergevano sulla drammaticità del quadro attuale: il quartiere San Siro, come molti altri contesti periferici e marginalizzati, sta risentendo in maniera fortissima degli effetti della crisi sanitaria, sociale ed economica che si è aperta da ormai alcuni mesi. Si parla poco di questi luoghi, già segnati da forte disuguaglianze, che stanno subendo un contraccolpo maggiore di altri territori. 

A fronte di un quadro certamente complesso e poco rappresentato, la relazione costruita in questi anni con il territorio, la possibilità di raccogliere e dare spazio alle voci locali, ci ha sollecitato a riorganizzare le nostre attività di ricerca intorno a un osservatorio del tempo presente; reinventando, per necessità, le forme di questa osservazione, seppure in continuità con la metodologia portata avanti in questi anni. L’idea alla base dell’osservatorio è quella che caratterizza dal principio il nostro operato nel quartiere: portare l’università all’interno del quartiere San Siro e, al contempo, portare il quartiere fuori, fare da cassa di risonanza per le voci locali; lavorare su livelli diversi della narrazione, assumendo il valore di forme diverse di conoscenza: testimonianze locali, prospettive “esperte”, interpretazioni di ricerca, ecc.

Il blog che state leggendo va in questa direzione: farsi tramite di un’immagine in divenire del quartiere, provando a costruire un ponte con il resto della città.

Per iniziare, a partire dal 21 maggio ogni martedì e giovedì pubblicheremo un contributo della rubrica: Voci dalla rete locale Sansheroes. Nelle settimane passate abbiamo infatti raccolto alcune prospettive dei soggetti locali che continuano ad operare all’interno del quartiere. Pubblicheremo contributi scritti, in forma di intervista o di piccoli testi, con l’obiettivo di restituire alcune riflessioni in itinere sul ruolo del terzo settore, dei servizi territoriali e delle reti locali, sulle difficoltà che questi ultimi stanno affrontando e sulle forme di innovazione che stanno mettendo in campo.

Ove non specificato espressamente, le interviste e i testi del blog sono curati da: Paolo Grassi, Elena Maranghi, Alice Ranzini. 

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